AGEVOLAZIONI ECO-BONUS CASA

PUBBLICATO IL 20 MAGGIO 2024 

Bonus casa: dalla ristrutturazione al Superbonus, cosa cambia dal 2025

Novità in arrivo dal prossimo anno per il novero dei bonus edilizi, l'insieme delle detrazioni fiscali previste per chi esegue lavori in casa. Dal 1° gennaio 2025 la detrazione per chi ristruttura scenderà dall'attuale 50% al 36%, mentre si darà l'addio al bonus verde e bonus mobili, nonché al sismabonus.

Cambia volto il Superbonus il cui decreto viene approvato nell'Aula del Senato con 101 sì, 64 no, nessun astenuto.

Bonus casa: come cambia la detrazione per ristrutturazione

Dal 2025, salvo proroghe, l'aliquota per la detrazione per ristrutturazione scenderà al 36%, con un tetto che dovrebbe scendere a 48mila euro ad unità immobiliare.

Fino al 31 dicembre 2024 si potrà continuare a fruire dell'aliquota più alta al 50% per un massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Via libera a lavori di manutenzione straordinaria e di recupero della casa e a quelli di manutenzione ordinaria solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali.

Occhio alle spese: per poter essere portare in detrazione nella denuncia dei redditi devono essere sempre tracciabili. Via libera quindi a bonifici, bancari o postali, purchè siano parlanti ossia che riportino la dicitura che fa riferimento alla normativa.

L'aliquota poi è destinata a ridursi nei prossimi anni, al 36% dal 2025 e poi dal 2028 al 2033 scenderà al 30%.

Bonus mobili fino al 31 dicembre 2024

Connesso alla ristrutturazione il bonus mobili, ossia la detrazione Irpef al 50% per l'acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici per l'arredo di immobili oggetto di lavori di recupero.

La detrazione va calcolata su un importo massimo di 8.000 euro per l'anno 2023 e di 5.000 euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Il bonus è in vigore fino alla fine dell'anno e per ora non si parla di proroghe.

Superbonus: come cambia dal 2024

Grosse novità in tema di Superbonus, la maxi detrazione per chi esegue interventi tesi al risparmio energetico dell'immobile. Il decreto superbonus, che dopo il disco verde della commissione ha ottenuto l'ok dell'Aula del Senato, cambia ancora la disciplina della maxi agevolazione.

Così in particolare si prevede che per spese sostenute dal primo gennaio 2024 per il superbonus ora al 70%, al 65% invece nel 2025, potranno essere portate in detrazione (con la dichiarazione dei redditi da presentare nel 2025) in 10 anni anziché in 4.

Inoltre dal 2025 tutti gli istituti finanziari non potranno più compensare i crediti del Superbonus con debiti previdenziali, assistenziali e i premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, pena il recupero del credito con interessi e una sanzione. Inoltre i Comuni potranno fare sopralluoghi nei cantieri del superbonus per verificare eventuali irregolarità e in cambio riceveranno una quota del 50% delle somme riscosse.

Bonus verde: stop dal 2025

C'è tempo fino alla fine del 2024 per fruire del bonus verde, la detrazione Irpef al 36% per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, nonché la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all'esecuzione degli interventi. La detrazione massima è di 1.800 euro per immobile (36% di 5.000).

Sismabonus: come cambia dal 2025

Nel 2025 vedrà la fine il Sismabonus con le aliquote maggiorate. Trattasi del bonus che consentiva agli immobili situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3 di beneficiare di detrazioni per gli interventi di consolidamento fino all'80%, a seconda della riduzione della classe di rischio sismico ottenuta con i lavori.

In mancanza di ulteriori novità per questi interventi, l'aliquota ordinaria tornerà a essere quella prevista all'interno del bonus Casa ossia al 36%.



Transizione ecologica e mondo immobiliare

Inutile illudersi. I proprietari di immobili saranno (sono) pienamente investiti dai temi della transizione ecologica che oggi domina il dibattito pubblico in tutto il mondo.
Centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni accettati dall'Europa e dall'Italia (riduzione del 55% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e neutralità climatica entro 2050);
comporterà uno sforzo eccezionale e dei costi enormi.
Ma appare anche una strada senza alternative se si vuole tentare di arginare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. L'Europa sta costruendo un tratto significativo della sua identità attorno a questi obiettivi come si vede dalle politiche e dalle norme adottate da Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo.
La riqualificazione del patrimonio immobiliare rientra in questo quadro. Agli immobili viene attribuito il 40% del consumo di energia da fonti fossili, il 36% di emissioni di gas serra, il 50% di emissioni di polveri sottili.
Nelle impostazioni europee gli obiettivi sono ambiziosi: parco immobili ad emissioni zero entro il 2050; portare in pochi anni il tasso di ristrutturazioni dall'attuale 1%, al 3% annuo.

Ci vorranno almeno due o tre anni per l'approvazione e la conseguente adozione nei singoli Paesi di normative europee che contengano i vincoli e gli obblighi previsti nel progetto di Direttiva Case Green in discussione e, presumibilmente e sperabilmente, la tabella di marcia che essa prefigura subirà delle modifiche.

Ma questo non toglie che nei prossimi anni chiunque possieda un immobile sarà chiamato a realizzare investimenti per riconvertire le fonti di energia e produrre significative riduzioni dei consumi e delle emissioni.

Al di là delle normative è il mercato a dirci che questa strada andrà percorsa: si guardi al mercato delle compravendite: alle tendenze della domanda e all'andamento dei prezzi. Si allarga la forbice fra immobili dotati di buone prestazioni energetiche e immobili energivori. E questa tendenza è destinata ad accentuarsi.

Cosa è necessario fare allora?
Rendere consapevoli i proprietari di immobili delle opportunità e dei rischi che questa situazione comporta e fornire loro tutto il supporto di competenze necessario per affrontare i problemi

Battersi affinché le norme che vedranno la luce in questa materia nel prossimo futuro siano improntate al realismo e tengano conto dei tempi e delle risorse necessarie, tenendo conto anche delle condizioni del mercato e della filiera dell'edilizia

Battersi infine, ma non da ultimo, affinché, come è scritto anche nella proposta di direttiva Europea, l'Unione e gli Stati membri destinino una quantità di risorse pubbliche corrispondente agli obiettivi che ci si prefigge, per sostenere finanziariamente i proprietari di immobili che si impegneranno nelle ristrutturazioni a cominciare dalle famiglie con i redditi medi e bassi.


Agenzia delle Entrate Super-bonus chi può usufruirne e in quale misura:

  1. Il Superbonus spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per gli interventi effettuati da:
  • condomini
  • persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche
  • organizzazioni non lucrative di utilità sociale (di cui all'articolo 10, del decreto legislativo n. 460/1997), organizzazioni di volontariato (iscritte nei registri di cui alla legge n. 266/1991) e associazioni di promozione sociale (iscritte nei registri nazionali, regionali e delle provincie autonome di Trento e Bolzano, previsti dall'articolo 7 della legge n. 383/2000).

Sono compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all'interno dello stesso condominio o dello stesso edificio e quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione.

La detrazione spetta nelle seguenti misure:

  • 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023
  • 70% per quelle sostenute nel 2024
  • 65% per quelle sostenute nel 2025.

Dal 1° gennaio 2022, inoltre, la detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in 4 quote annuali di pari importo.

  1. Il Superbonus spetta, nella misura del 110%, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30%dell'intervento complessivo (nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati dal Superbonus), per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni (cioè le persone indicate nel comma 9, lettera b, del decreto legge n. 34/2020).
  2. La detrazione del 110%, prevista fino al 30 giugno 2023, spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 se alla data del 30 giugno 2023 sono stati effettuati lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo, per gli interventi effettuati:
  • dagli Istituti autonomi case popolari (Iacp), comunque denominati, nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali degli Iacp, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di "in house providing". In particolare, la detrazione spetta per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà o gestiti per conto dei Comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica. Rientrano tra gli interventi agevolati interventi quelli effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all'interno dello stesso edificio
  • dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa, su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.

Ai beneficiari la ripartizione della detrazione in 4 quote annuali di pari importo si applica alle spese sostenute dal 1° luglio 2022.

Il Superbonus spetta per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022 dalle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro istituito ai sensi dell'articolo 5, comma 2, lettera c), del decreto legislativo n. 242/1999, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

La detrazione spetta, nelle misure sopra indicate ed entro gli stessi termini, anche per le spese sostenute per la realizzazione degli interventi "trainati", se eseguiti congiuntamente a quelli "trainanti".

INTERVENTI CHE PREVEDONO ANCHE L'EROGAZIONE DI CONTRIBUTI A SEGUITO DI EVENTI SISMICI

In tutti i casi disciplinati dal comma 8-bis del decreto legge n. 34/2020 il Superbonus spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per gli interventi effettuati nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a partire dal 1° aprile 2009, dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Questa disposizione si applica alle spese sostenute per gli interventi ammessi al Superbonus per i quali sia prevista anche l'erogazione di contributi per la riparazione o ricostruzione a seguito di eventi sismici. In sostanza, dunque, si applica agli interventi ammessi al Superbonus effettuati su edifici residenziali o unità immobiliari a destinazione abitativa situati in uno dei Comuni di cui alle Regioni interessate da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza, qualora sia stato accertato un livello di danno tale da determinare l'inagibilità del fabbricato nonché la diretta consequenzialità del danno rispetto all'evento sismico. La sussistenza di tali condizione va attestata tramite il rilascio della scheda AeDES o documento analogo, con esito di inagibilità B, C ed E (risoluzione dell'Agenzia delle entrate n. 8/2022). Non si applica, invece, nel caso di interventi effettuati su edifici che, anche se ubicati nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici, non hanno subito danni derivanti da tali eventi.

Per quanto riguarda l'erogazione dei contributi per la riparazione o la ricostruzione, a seguito di eventi sismici, nella stessa risoluzione l'Agenzia delle entrate ha ricordato che tali contributi sono esclusi nei casi in cui:



Pubblicato 20 maggio 2024 

Quando scade il bonus facciate?
La manovra di Bilancio del 2021 ha ridotto l'agevolazione dal 90% al 60% ed è stata prorogata fino al 31 dicembre 2022. Questo significa che, com'è stato già per il 2023, anche per tutta la durata dell'anno 2024 non sarà possibile scaricare le spese per i lavori eseguiti sulle facciate.

Come funziona il bonus facciate nel 2024?

Nessuna novità per il bonus facciate. Come è noto, la manovra di Bilancio 2021 aveva ridotto l'agevolazione dal 90% al 60%, prima della proroga fino al 31 dicembre 2022. Tuttavia, il bonus facciate era già andato in pensione nel 2023 e non sarà possibile scaricare le spese per i lavori eseguiti sulle facciate nemmeno nel 2024.


Bonus verde:
le spese detraibili per il tuo giardino

Pubblicato 21 maggio2024 

Tutto ciò che serve sapere sul bonus verde: cos'è, come richiederlo e requisiti per ottenerlo

Il bonus verde permette di beneficiare di una detrazione del 36% su un totale di spese complessive non superiori a 5.000 euro per ogni unità immobiliare. Le spese detraibili sono quelle relative alla sistemazione a verde di aree scoperte private, comprese: le pertinenze, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, la creazione di pozzi, ed infine le coperture a verde e i giardini pensili. Inoltre, è possibile detrarre con il bonus verde 2024 anche recinzioni, prato sintetico, spese di progettazione e manutenzione. Approssimativamente, il risparmio finale ammonta a circa 1.800 euro per beneficiario.

  1. Bonus verde 2024, come funziona
    1. Quali sono le spese non detraibili?
    2. Bonus giardino 2024 ed edifici condominiali
  2. Bonus giardino 2024: bonifico parlante
  3. Bonus verde, requisiti e come richiederlo
  4. Chi può beneficiare del bonus giardino?
  5. Bonus verde 2024: quali sono i documenti da conservare?
  6. Passaggio di proprietà dell'immobile

Bonus verde 2024, come funziona

Il bonus giardino è applicabile solamente agli interventi rivolti alle aree verdi delle abitazioni private: chi esegue i lavori anticipa la somma e successivamente vengono restituiti con la detrazione sull'Irpef da versare. L'agevolazione fiscale viene inserita nella dichiarazione dei redditi e suddivisa in dieci quote annuali di pari importo, calcolate su una spesa massima di 5.000 euro.

Quali sono le spese non detraibili?

Le spese che non rientrano nel bonus verde 2024 sono:

  • manutenzione ordinaria: di giardini già esistenti e con regolarità periodica, non sostenendo alcuna innovazione;
  • acquisto di attrezzature specifiche: pale, picconi e tagliaerba;
  • interventi lavorativi da parte del proprietario.

Bonus giardino 2024 ed edifici condominiali

Le spese sostenute su parti comuni di edifici condominiali possono essere detratte, ma rimane il limite massimo di 5.000 euro. La deduzione è proporzionale alla quota millesimale di ciascun condomino, per questo la certificazione delle spese sostenute dal condominio sono rilevanti.

Bonus giardino 2024: bonifico parlante

È fondamentale pagare la spesa sostenuta con una modalità tracciabile, che consenta di fornire una prova in merito all'operazione effettuata. Le modalità più idonee sono senza dubbio:

  • bancomat;
  • carte di credito;
  • assegno non trasferibile.

Infine, per poter usufruire del bonus verde, il bonifico bancario e postale sono un ottimo metodo di pagamento.

Le somme spese devono essere documentate nel caso in cui ci fossero possibili controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate, e nel documento di spesa deve essere inserito il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione.

Bonus verde, requisiti e come richiederlo

Il bonus verde 2024 può essere richiesto senza specifici requisiti ISEE, avendo la detrazione fino a 1.800 euro per unità immobiliari a uso abitativo.

Il rilascio di una ricevuta fiscale valida o di una fattura, da parte della ditta esecutrice dell'intervento, è l'unico modo per richiedere il bonus verde 2023. Inoltre, è obbligatorio presentare l'autocertificazione relativa alle spese portate in detrazione, per verificare che si tratti di un lavoro reale e documentato.

Le somme sostenute devono essere indicate nel quadro "E" del modello 730 con il codice "12" dell'anno in cui sono avvenute. L'Agenzia delle Entrate si occupa di verificare che la documentazione sia regolare.

Il bonus giardino 2024 non prevede sconto in fattura o cessione del credito, ma è possibile usufruire del rimborso fiscale con lo sgravio diretto dell'imponibile Irpef.

Chi può beneficiare del bonus giardino?

I singoli che possono beneficiare della detrazione sono soltanto alcune categorie di soggetti, tra cui:

  • proprietario dell'immobile;
  • nudo proprietario;
  • usufruttuario;
  • inquilino in affitto;
  • colui che detiene l'immobile in comodato;
  • ente pubblico o privato che coincide con l'Ires;
  • assegnatari di case popolari.

Il bonus giardino interessa tutti quei soggetti che hanno sostenuto delle spese a loro carico. È rilevante sottolineare che la detrazione fiscale del 36% è legata all'unità immobiliare e non al soggetto beneficiario.

Bonus verde 2024: quali sono i documenti da conservare?

Per poter detrarre la spesa sostenuta e beneficiare del bonus giardino 2023, è necessario custodire la seguente documentazione:

  • fatture o ricevute fiscali: richieste come prova del sostenimento della spesa;
  • documento che attesta il sostenimento delle spese;
  • autocertificazione: afferma che il totale dell'importo, sulla quale è calcolata la detrazione non superi il limite massimo accettabile;
  • dichiarazione dell'amministratore condominiale: assicura di adempiere agli obblighi previsti dalla legge e che documenti la natura della somma corrisposta.

In caso in cui, non sia presente il codice fiscale del condominio minimo è essenziale presentare l'autocertificazione che riporti la motivazione dei lavori sostenuti e specifichi i dati catastali delle unità immobiliari. Tutti i documenti devono essere conservati fino alla fine del periodo di accertamento, ossia il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di consegna della dichiarazione dei redditi.

Passaggio di proprietà dell'immobile

La detrazione ancora da fruire, in caso di vendita dell'immobile, è trasferibile al nuovo acquirente, salvo diversi accordi tra le parti. La detrazione può seguire l'immobile o può rimanere a carico del soggetto che ha sostenuto la spesa fino al termine: questa decisione spetta al cedente e al cessionario.

Il bonus verde 2024 è attribuito all'immobile e non alla persona proprietaria o titolare di un diritto sull'abitazione. Di conseguenza, è possibile sommare le detrazioni per spese sostenute su ciascun edificio di proprietà della persona fisica.