AGEVOLAZIONI ECO-BONUS CASA

Transizione ecologica e mondo immobiliare

Inutile illudersi. I proprietari di immobili saranno (sono) pienamente investiti dai temi della transizione ecologica che oggi domina il dibattito pubblico in tutto il mondo.
Centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni accettati dall'Europa e dall'Italia (riduzione del 55% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e neutralità climatica entro 2050);
comporterà uno sforzo eccezionale e dei costi enormi.
Ma appare anche una strada senza alternative se si vuole tentare di arginare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. L'Europa sta costruendo un tratto significativo della sua identità attorno a questi obiettivi come si vede dalle politiche e dalle norme adottate da Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo.
La riqualificazione del patrimonio immobiliare rientra in questo quadro. Agli immobili viene attribuito il 40% del consumo di energia da fonti fossili, il 36% di emissioni di gas serra, il 50% di emissioni di polveri sottili.
Nelle impostazioni europee gli obiettivi sono ambiziosi: parco immobili ad emissioni zero entro il 2050; portare in pochi anni il tasso di ristrutturazioni dall'attuale 1%, al 3% annuo.

Ci vorranno almeno due o tre anni per l'approvazione e la conseguente adozione nei singoli Paesi di normative europee che contengano i vincoli e gli obblighi previsti nel progetto di Direttiva Case Green in discussione e, presumibilmente e sperabilmente, la tabella di marcia che essa prefigura subirà delle modifiche.

Ma questo non toglie che nei prossimi anni chiunque possieda un immobile sarà chiamato a realizzare investimenti per riconvertire le fonti di energia e produrre significative riduzioni dei consumi e delle emissioni.

Al di là delle normative è il mercato a dirci che questa strada andrà percorsa: si guardi al mercato delle compravendite: alle tendenze della domanda e all'andamento dei prezzi. Si allarga la forbice fra immobili dotati di buone prestazioni energetiche e immobili energivori. E questa tendenza è destinata ad accentuarsi.

Cosa è necessario fare allora?
Rendere consapevoli i proprietari di immobili delle opportunità e dei rischi che questa situazione comporta e fornire loro tutto il supporto di competenze necessario per affrontare i problemi

Battersi affinché le norme che vedranno la luce in questa materia nel prossimo futuro siano improntate al realismo e tengano conto dei tempi e delle risorse necessarie, tenendo conto anche delle condizioni del mercato e della filiera dell'edilizia

Battersi infine, ma non da ultimo, affinché, come è scritto anche nella proposta di direttiva Europea, l'Unione e gli Stati membri destinino una quantità di risorse pubbliche corrispondente agli obiettivi che ci si prefigge, per sostenere finanziariamente i proprietari di immobili che si impegneranno nelle ristrutturazioni a cominciare dalle famiglie con i redditi medi e bassi.

Dario Cassoli – Consulente Asppi


Agenzia delle Entrate Super-bonus chi può usufruirne e in quale misura:

  1. Il Superbonus spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per gli interventi effettuati da:
  • condomini
  • persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche
  • organizzazioni non lucrative di utilità sociale (di cui all'articolo 10, del decreto legislativo n. 460/1997), organizzazioni di volontariato (iscritte nei registri di cui alla legge n. 266/1991) e associazioni di promozione sociale (iscritte nei registri nazionali, regionali e delle provincie autonome di Trento e Bolzano, previsti dall'articolo 7 della legge n. 383/2000).

Sono compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all'interno dello stesso condominio o dello stesso edificio e quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione.

La detrazione spetta nelle seguenti misure:

  • 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023
  • 70% per quelle sostenute nel 2024
  • 65% per quelle sostenute nel 2025.

Dal 1° gennaio 2022, inoltre, la detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in 4 quote annuali di pari importo.

  1. Il Superbonus spetta, nella misura del 110%, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30%dell'intervento complessivo (nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati dal Superbonus), per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni (cioè le persone indicate nel comma 9, lettera b, del decreto legge n. 34/2020).
  2. La detrazione del 110%, prevista fino al 30 giugno 2023, spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 se alla data del 30 giugno 2023 sono stati effettuati lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo, per gli interventi effettuati:
  • dagli Istituti autonomi case popolari (Iacp), comunque denominati, nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali degli Iacp, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di "in house providing". In particolare, la detrazione spetta per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà o gestiti per conto dei Comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica. Rientrano tra gli interventi agevolati interventi quelli effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all'interno dello stesso edificio
  • dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa, su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.

Ai beneficiari la ripartizione della detrazione in 4 quote annuali di pari importo si applica alle spese sostenute dal 1° luglio 2022.

Il Superbonus spetta per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022 dalle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro istituito ai sensi dell'articolo 5, comma 2, lettera c), del decreto legislativo n. 242/1999, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

La detrazione spetta, nelle misure sopra indicate ed entro gli stessi termini, anche per le spese sostenute per la realizzazione degli interventi "trainati", se eseguiti congiuntamente a quelli "trainanti".

INTERVENTI CHE PREVEDONO ANCHE L'EROGAZIONE DI CONTRIBUTI A SEGUITO DI EVENTI SISMICI

In tutti i casi disciplinati dal comma 8-bis del decreto legge n. 34/2020 il Superbonus spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per gli interventi effettuati nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a partire dal 1° aprile 2009, dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Questa disposizione si applica alle spese sostenute per gli interventi ammessi al Superbonus per i quali sia prevista anche l'erogazione di contributi per la riparazione o ricostruzione a seguito di eventi sismici. In sostanza, dunque, si applica agli interventi ammessi al Superbonus effettuati su edifici residenziali o unità immobiliari a destinazione abitativa situati in uno dei Comuni di cui alle Regioni interessate da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza, qualora sia stato accertato un livello di danno tale da determinare l'inagibilità del fabbricato nonché la diretta consequenzialità del danno rispetto all'evento sismico. La sussistenza di tali condizione va attestata tramite il rilascio della scheda AeDES o documento analogo, con esito di inagibilità B, C ed E (risoluzione dell'Agenzia delle entrate n. 8/2022). Non si applica, invece, nel caso di interventi effettuati su edifici che, anche se ubicati nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici, non hanno subito danni derivanti da tali eventi.

Per quanto riguarda l'erogazione dei contributi per la riparazione o la ricostruzione, a seguito di eventi sismici, nella stessa risoluzione l'Agenzia delle entrate ha ricordato che tali contributi sono esclusi nei casi in cui:


Pubblicata il: 17 Gennaio 2023

Agenzia delle Entrate - Guida bonus mobili ed elettrodomestici - gennaio 2023   

Sismabonus ed ecobonus post sisma: la guida per sciogliere ogni dubbio

Pubblicata il: 25 Luglio 2021

Le guide dell'Agenzia delle Entrate

Sismabonus ed ecobonus post sisma: la guida per sciogliere ogni dubbio

Nel nuovo vademecum realizzato dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio di Ministri e dall'Agenzia delle entrate, le risposte alle domande di operatori e cittadini

quesiti sisma bonus

Come usufruire delle agevolazioni fiscali maggiorate del 50% in alternativa al contributo per la ricostruzione? Quando è possibile lo sconto in fattura o la cessione del credito in alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione dei redditi? Le soluzioni a questi e molti altri quesiti nella nuova guida delle Entrate, pubblicata nella sezione del sito dedicata alle guide fiscali "l'Agenziainforma" e su questa rivista, realizzata con il Dipartimento "Casa Italia" della Presidenza del Consiglio di Ministri, dal titolo: "Incentivi fiscali Sismabonus ed ecobonus nei territori colpiti da eventi sismici. Quesiti e soluzioni".

In particolare, come affermato nella prefazione da Elisa Grande, capo del Dipartimento, e da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia, con l'attuale pubblicazione si vuole "assicurare la più ampia collaborazione con le strutture impegnate nei processi di ricostruzione, per sostenere in maniera efficace il rinnovamento del patrimonio abitativo, in particolare in quelle aree del Paese, già interessate da eventi sismici, nelle quali la ripresa socio-economica non può che essere accompagnata dalla rigenerazione e dalla riqualificazione urbana".

La guida è articolata sotto forma di quesiti, analisi della problematica e chiarimenti esplicativi, e prospetta le soluzioni interpretative tramite risposte di agevole lettura.

Gli incentivi fiscali, un volàno per la ripartenza

I contributi per la ricostruzione, il Sismabonus e l'Ecobonus sono finalizzati ad aiutare i territori colpiti da eventi sismici a porre le basi per la ripartenza. Ma occorre facilitare operatori e cittadini che intendono accedere agli incentivi fiscali, con informazioni chiare. La nuova guida, in 39 domande e 39 risposte, fornisce tutte le informazioni per rendere più comprensibile e quindi concretamente applicabile la normativa di favore. Le soluzioni proposte rispondono a problematiche reali poste dalle amministrazioni, dalle strutture impegnate nella ricostruzione, dagli operatori e dai singoli cittadini. La prima parte del documento fornisce risposte ai quesiti di ordine generale, la seconda offre chiarimenti sulle singole misure e l'ultima parte affronta ulteriori quesiti.

Come usufruire della maggiorazione del 50%

Il vademecum approfondisce in modo puntuale alcuni temi, in primis le nozioni di eccedenza e alternatività, relative alla fruizione delle agevolazioni fiscali e dei contributi per la ricostruzione. In In caso di spesa eccedente il contributo per la ricostruzione, il valore dell'aliquota massima ammessa in detrazione è pari al valore ordinario del 110%. Diversamente, se il contribuente rinuncia al contributo per la ricostruzione, può fruire in termini incrementati dell'agevolazione fiscale nella misura maggiorata del 50% riguardante il limite di spesa. Ma è importante sapere come calcolare l'importo eccedente il contributo per la ricostruzione. La risposta a un quesito (n. 4) chiarisce con un esempio pratico che se per un determinato intervento, il cui costo è pari a 100.000 euro, viene erogato un contributo per la ricostruzione di 60.000 euro, sulla spesa rimasta a carico del contribuente, pari a 40.000 euro, può essere calcolata la detrazione del 110% (pari a 44.000 euro).

Quando la cessione credito e lo sconto in fattura

Sono due modalità alternative alla fruizione diretta della detrazione nella dichiarazione dei redditi, grazie all'articolo 121 del decreto "Rilancio" (Dl n. 34/2020). Ma nel caso concreto in cui un contribuente si voglia avvalere delle opzioni della cessione del credito o dello sconto in fattura, e usufruisca congiuntamente delle agevolazioni fiscali e del contributo per la ricostruzione, deve tenere separate le due rendicontazioni. La risposta a un quesito (n. 14) precisa, infatti, che occorre distinguere la parte imputabile al contributo per la ricostruzione da quella che, invece, eccede il contributo stesso, ossia le spese che rimangono a carico del contribuente, per cui si richiede l'agevolazione fiscale. Inoltre è necessaria l'emissione di Sal (lo Stato di Avanzamento Lavori) minimi al 30%, indicando le quote di spesa assistite dal contributo per la ricostruzione e dai bonus fiscali.

Pubblicato settembre 2022

Bonus facciate 90%

Che cos'è

L'agevolazione fiscale consiste in una detrazione d'imposta del 90% per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell'edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.A chi interessaPossono usufruire dell'agevolazione tutti i contribuenti, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, soggetti Irpef e soggetti passivi Ires, che possiedono a qualsiasi titolo l'immobile oggetto di intervento. La detrazione non spetta a chi possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva.Quali vantaggi La detrazione è riconosciuta nella misura del 90% delle spese documentate, sostenute nel 2021 e nel 2022 ed effettuate tramite bonifico bancario o postale. Va ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo. Non sono previsti limiti massimi di spesa, né un limite massimo di detrazione.Per maggiori informazioni e per consulenze contatta il nostro tecnico 

Arch. Claudio Falsarolo direttamente in Associazione 045 8302027

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/233439/Guida_Bonus_Facciate_2022.pdf/b6adbc6b-b57e-0fb8-7d90-99f18e14bd2e


Pubblicato 23 Marzo 2021


Bonus verde - Che cos'è

Ultimo aggiornamento: 13 gennaio 2022

Il bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi:


  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Danno diritto all'agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all'esecuzione di questi interventi.

La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. Pertanto, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.
Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità (per esempio, bonifico bancario o postale).

Hanno diritto all'agevolazione i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi e che hanno sostenuto le relative spese.
Sono agevolabili anche le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo.
In questo caso, ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

La detrazione non spetta, invece, per le spese sostenute per:

  • la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo nei termini sopra indicati
  • i lavori in economia.

La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato questa agevolazione fino al 2024.

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/bonus-acqua-potabile/infogen-bonus-acqua-potabile



Bonus verde - Che cos'è

Ultimo aggiornamento: 13 gennaio 2022

Il bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Danno diritto all'agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all'esecuzione di questi interventi.

La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. Pertanto, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.
Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità (per esempio, bonifico bancario o postale).

Hanno diritto all'agevolazione i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi e che hanno sostenuto le relative spese.
Sono agevolabili anche le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo.
In questo caso, ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

La detrazione non spetta, invece, per le spese sostenute per:

  • la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo nei termini sopra indicati
  • i lavori in economia.

La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato questa agevolazione fino al 2024.

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/bonus-verde/infogen-bonus-verde-cittadini