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News Casa e Mercato Immobiliare 


Pubblicato 21 maggio 2024

Mercato immobiliare, prezzi a Verona su dello 0,4%

Secondo il report di idealista, nella nostra città nel primo trimestre 2024 i prezzi delle case sono cresciuti, ma in percentuale minore rispetto alla media regionale che si attesta al 2,9%.

Nell'ambito di un mercato immobiliare regionale in crescita, Verona registra un modesto aumento dei prezzi delle abitazioni nel primo trimestre del 2024, con un incremento dello 0,4%. Secondo l'ultimo report di idealista, portale leader nel settore immobiliare, il prezzo medio al metro quadro a Verona si attesta a 2.413 euro, posizionandosi tra i più elevati in Veneto.

A livello regionale, il Veneto ha visto un aumento generale dei prezzi del 2,9% nel trimestre, raggiungendo un valore medio di 1.814 euro/m2, e un incremento annuale del 7%. Questa crescita supera il tasso di inflazione del 2023, attestatosi al 5,7%, riflettendo una dinamica di mercato che, nonostante un calo nei volumi delle compravendite del -9,7%, mostra un incremento dei prezzi a causa della continua diminuzione dell'offerta di case disponibili. Tale fenomeno, come spiega Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell'Ufficio Studi di idealista, evidenzia un mercato in cui la domanda supera l'offerta, mantenendo rigidi i valori immobiliari nonostante i crescenti tassi di interesse.

In confronto ad altre città venete, Venezia si conferma il capoluogo più costoso con 4.466 euro/m2, mentre Rovigo si presenta come il più accessibile a 1.089 euro/m2. A Verona, l'aumento dei prezzi è stato il meno marcato tra i capoluoghi veneti, con solo lo 0,1% di crescita nel trimestre, segnalando una fase di stabilizzazione del mercato immobiliare locale.

La situazione a Verona si inserisce in un contesto nazionale di leggera crescita, con il prezzo delle abitazioni usate in Italia che segna un aumento dello 0,6% nel trimestre, per un valore medio al metro quadro di 1.850 euro. La tendenza generale vede 16 regioni su 20 e 67 capoluoghi su 106 con incrementi di prezzo, evidenziando una resilienza del mercato immobiliare italiano nonostante le sfide economiche.

Il report di idealista offre uno sguardo approfondito sul mercato immobiliare veneto e italiano, rivelando dinamiche diverse a seconda delle aree geografiche. Per maggiori dettagli, è possibile consultare il report completo disponibile sul sito di idealista.

Il settore immobiliare di Verona, sebbene mostri un incremento più contenuto rispetto ad altre realtà regionali e nazionali, rimane un mercato dinamico, che riflette le tendenze complessive di crescita dei prezzi in un contesto di ridotta disponibilità di offerta. Gli investitori e i futuri acquirenti restano dunque attenti osservatori di un mercato che, nonostante le sfide, continua a mostrare segni di vitalità.


Tendenze del mercato immobiliare e dell'affitto

Pubblicata il: 28 Luglio 2023

Tendenze del mercato immobiliare e dell'affitto

Lo scenario è dominato purtroppo dalla crescente onerosità dei mutui.

Già oggi sono evidenti un crollo dei mutui richiesti e concessi, per numero e per volume e un sensibile calo delle compravendite

Niente lascia sperare in scenari migliori per il prossimo futuro se la tendenza al rialzo dei tassi di interesse non dovesse fermarsi.

E questa eventualità, considerato il quadro dell'inflazione e le conseguenti risposte della BCE, non è al momento ipotizzabile.

Il calo delle compravendite non è omogeneo, né dal punto di vista territoriale, né in base alla tipologia degli immobili.

La diminuzione è particolarmente accentuata per le compravendite che riguardano la prima casa rispetto al mercato delle seconde case e di altre tipologie di immobili.

La richiesta di immobili si rivolge poi, con decisione, ad immobili con prestazioni energetiche elevate, mettendo ai margini immobili con basse prestazioni energetiche: questo ovviamente condiziona il valore degli immobili e i prezzi delle compravendite.

In sostanza quindi, tendono a comprare immobili coloro che possono impiegare risorse proprie e questa domanda si rivolge spesso all'acquisto di seconde case o immobili comunque dotati di buone prestazioni energetiche.

Naturalmente queste tendenze, se venissero confermate nel tempo, comporterebbero problemi crescenti anche all'altro mercato che ci interessa: quello dell'affitto. Problemi che già oggi si mostrano con evidenza.

Cresce ovunque una domanda di affitto che trova crescenti difficoltà ad essere soddisfatta.

Investire in immobili da affittare o immettere un proprio immobile nel mercato dell'affitto impone di misurarsi con due problemi: il calo dei rendimenti e,soprattutto, l'alto rischio di incorrere nella morosità dell'inquilino.

Sul primo aspetto pesa il fatto che l'inflazione ha fortemente eroso i vantaggi della cedolare secca, posto che chi ha scelto questo regime fiscale non può applicare gli aumenti ISTAT. Rimane un vantaggio per chi aderisce ai contratti a canone concordato, ma qui ci si scontra con l'altro grande problema: la morosità, fenomeno in fortissima crescita che quando sfocia in una procedura di sfratto si scontra con tempi inaccettabili, perdita di reddito, costi altissimi.

L'offerta di immobili in affitto che in Italia è garantita, nella stragrande maggioranza dei casi, da piccoli proprietari immobiliari risente di questi dati provocando una crescente disaffezione all'affitto.

Solo adeguate scelte politiche e sociali possono invertire questa tendenza: fra queste, prioritarie sono quelle che garantiscono un sostegno al reddito agli inquilini più fragili per prevenire le morosità e procedure rapide ed efficaci per gli sfratti per morosità, assumendo come Stato l'onere di assistere le famiglie in difficoltà, senza farne carico ai locatori.

Alfredo Zagatti – Presidente Nazionale ASPPI